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Philadelphia

Una giornata a Filadelfia

il Promesso Viaggiatore 06/08/2016 arte, cibo, cultura, itinerari, storia 3 Commenti 19778 Visite

Le tre parole chiave di Filadelfia sono storia, arte e cibo: qui sono ufficialmente nati gli Stati Uniti, ma potete trovare anche imperdibili musei d’arte e, cosa che non guasta mai, assaggiare senza spendere troppo le specialità culinarie locali, su tutte la famosa cheesesteak locale.

asino democratico, FiladelfiaIo sono arrivato in città in una giornata caldissima e questo ha un po’ pregiudicato la visita, visto che il centro storico merita di essere girato a piedi. Il viaggio in bus da New York è veloce (poco più di 2 ore) e relativamente economico (si trova anche a meno di 10$ a tratta), così spinto dalla mia passione per la storia sono arrivato a “Philly”, che, stretta com’è tra New York e Washington è spesso sacrificata negli itinerari turistici. La cosa più divertente è stata che, a pochi giorni dalla storica convention del partito democratico che ha nominato per la prima volta una donna come candidata alla presidenza degli Stati Uniti, la città era invasa da coloratissimi asinelli (l’animale simbolo del partito). Ma non è un caso che Filadelfia sia stata scelta per questo evento politico così importante: e non perché sia dotata di un grandissimo centro congressi, ma perché è proprio il suo significato simbolico nella storia degli Stati Uniti che l’ha resa spesso teatro di appuntamenti politici rilevanti.

Independence Hall, Filadelfia
Independence Hall

Independence HallInfatti Filadelfia si gioca con Boston il titolo di luogo di nascita della nazione statunitense. I punti di interesse sono tutti concentrati nell’Independence National Historical Park, che nello spazio di poche centinaia di metri concentra alcuni dei luoghi dal più alto valore simbolico per la storia degli Stati Uniti. Il parco, visitato da più di 4 milioni di turisti ogni anno, ospita infatti la famosa Liberty Bell, la “campana della libertà”, un simbolo della democrazia americana che nel corso degli anni è stato “adottato” da gruppi diversi come abolizionisti, suffragisti, nativi americani, immigranti, movimenti per la pace e per i diritti civili. Vedere la campana per un non americano può sembrare poco interessante, ma è il museo che ci è stato costruito attorno, che ne racconta tutti i significati simbolici, a valere la visita.
Il vero punto di attrazione del parco è però l’Independence Hall, il luogo dove nel 1776 è stata firmata la Dichiarazione di Indipendenza e dove, 11 anni dopo, è stata redatta la Costituzione. La visita guidata è animata da volontari molto preparati. L’altra attrazione del parco, il National Constitution Center, interamente dedicato alla Costituzione, è forse invece sacrificabile.

centro storico, FiladelfiaMa la Filadelfia storica non è confinata all’Independence National Historical Park: è forse ancora più interessante esplorare a piedi il centro storico, non troppo esteso, perché è un susseguirsi di residenze urbane storiche molto ben conservate e di tutta una serie di “prime volte” nella storia statunitense: la prima (e anche la seconda) banca, la prima stazione di pompieri volontari, la prima assicurazione, la prima sede di un’associazione di mestieri, il primo teatro dell’opera, il primo giardino botanico, ecc: la passeggiata è molto piacevole, anche se d’estate fate attenzione al caldo estivo! L’atmosfera della città è decisamente più rilassata rispetto a quella di New York, così può capitare che, passeggiando senza meta, si possa venire fermati da una signora a passeggio con il cane, e non per essere rimproverati della troppa insistenza con cui si sta guardando gli interni delle case, ma invece per sapere da dove veniamo e magari consigliarci pure un bellissimo parco poco distante.

Elfreth's Alley, Filadelfia
Elfreth’s Alley

Un po’ più a nord rispetto al cuore del centro storico, merita decisamente una visita Elfreth’s Alley, forse il luogo che più mi ha colpito di Filadelfia. E’ la più antica via completamente residenziale degli Stati Uniti, e senz’altro una delle meglio conservate: le case sono tutte costruite tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento da mercanti e artigiani che volevano un’abitazione vicina al porto, ovvero vicino al lavoro. Non case di ricchi, insomma, anche se a guardarle ora sembrerebbe proprio di sì: si tratta di case unifamiliari terra-cielo, strette ed alte come nella tradizione, e un paio sono pure in vendita a prezzi neanche esagerati! In realtà per quanto suggestivo il vicolo si trova proprio sotto un rumoroso ponte di accesso alla città… la passeggiata qui è caldamente consigliata soprattutto con la luce della prima mattina o del tardo pomeriggio. Su questo sito trovate anche delle belle immagini d’epoca del vicolo.

Per quanto riguarda l’arte, Filadelfia presenta almeno tre musei di grande livello, la Barnes Foundation, specializzata in pittura dall’Impressionismo al primo Novecento; il il Rodin Museum, che presenta la più grande collezione fuori Parigi dello scultore francese; e il Philadelphia Museum of Art, molto più grande e con una collezione che copre 2000 anni di storia dell’arte di diversi continenti; nella cultura popolare è però diventato famoso soprattutto per i cosiddetti Rocky steps, ovvero la scalinata esterna di ingresso al museo dove è stata girata una delle più famose scene del film Rocky – e una statua di bronzo ai piedi della scalinata è lì a ricordarlo.

statua di Rocky, Filadelfia
statua di Rocky

E’ molto divertente rimanere un po’ di tempo nei pressi per vedere quanti turisti cerchino di filmarsi o fotografarsi simulando (con effetti non proprio identici a quelli del film!) l’allenamento di Stallone che corre su e già per la scalinata.
Tenete conto che i musei, soprattutto il Philadelphia Museum of Art, sono piuttosto grandi, per cui se avete intenzione di visitarli mettete in cantiere una permanenza di almeno due giorni nella città, per aver modo di vedere tutto ciò che c’è di interessante.

Infine, il capitolo cibo. Il piatto per cui la città è famosa è la cosiddetta cheesesteak, che è un superconcentrato di calorie ma, bisogna ammettere, molto gustoso: si tratta di un panino condito con cipolla, formaggio e carne di manzo tagliata a striscioline e cotta alla piastra. Ci sono naturalmente infinite variazioni sul tema, ma la cosa divertente è che il panino pare sia stato inventato da americani di origine italiana negli anni ’30 del Novecento e che infatti l’altra città dove il panino è diffuso è Napoli, importato da emigrati di ritorno dall’America. Il posto classico dove assaggiarlo è Pat’s King of Steaks, che è il locale degli originali inventori del panino, Pat e Harry Olivieri. Io l’ho provato invece da Jim’s Steak, sulla vivace e divertente South Street, e mi è piaciuto molto.chessesteak La fila è molto lunga ma il locale è gestito come una vera macchina da guerra, capaci di assorbire in tempi rapidissimi le varie richieste degli avventori (con o senza cipolla, con uno dei quattro tipi diversi di formaggio, con aggiunte varie dai funghi ai pomodori). Ma oltre alla cheesesteak Filadelfia è una città dalla buona offerta culinaria, con un atmosfera più rilassata e prezzi più abbordabili rispetto ad altre grandi città dell’East Coast. Un posto che vale la pena di vedere è il Reading Terminal Market, il più antico mercato dei contadini ancora in attività in tutti gli Stati Uniti (un altro primato, naturalmente!), un luogo dove non solo comprare ma soprattutto provare a mangiare un’infinità di cibi diversi, anche internazionali.


Info utili:

  • Se si fa una gita di uno o due giorni da New York o Washington, tenete presente che i bus economici a lunga percorrenza come megabus fanno una fermata in centro, proprio vicino all’Independence National Historical Park, utile per evitare di arrivare alla più fuori mano stazione degli autobus.
  • Il biglietto con ingresso orario per l’Independence Hall è gratuito ma bisogna ritirarlo (prima possibile, perché possono finire in fretta) all’Independence Visitor Center.
  • Barnes Foundation è aperta dalle 9 alle 17  tranne alcuni venerdì in cui è aperta fino alle 21. Il biglietto costa 25$, è gratuito la prima domenica di ogni mese.
  • Philadelphia Museum of art è aperto dalle 10 alle 17, mentre il mercoledì e venerdì fino alle 20.45. Il biglietto costa 20$, è gratuito la prima domenica di ogni mese, mentre il mercoledì dalle 17 alle 20.45 è ad offerta libera.
  • Il Rodin Museum è aperto dalle 10 alle 17. Il biglietto è a offerta libera, con una donazione suggerita di 10$centro storico, Filadelfia
    Elfreth's Alley, Filadelfia

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3 Commenti

  1. Giuseppe Rispondi
    08/08/2016 at 06:57

    Sembra buono il panino!

    • il Promesso Viaggiatore Rispondi
      08/08/2016 at 08:06

      In effetti è molto gustoso! Peccato per il pane, ma è un problema diffuso…

  2. Pingback: Le elezioni che non ti aspetti – Storie di un Promesso Viaggiatore

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