A New York da qualche anno c’è una nuova isola: Governors Island.
La più vicina a Manhattan delle tre Harbour Islands, eppure da sempre poco considerata: non solo perché Liberty Island con la Statua della Libertà e Ellis Island con il suo ruolo centrale di controllo dell’immigrazione l’hanno relegata in secondo piano, ma soprattutto perché irraggiungibile per secoli.
Un po’ di storia: isolamento e rinascita
Dal 1776 al 1966 infatti l’isola è occupata dall’esercito per via della sua posizione strategica nella Upper Bay, e poi passa di mano solo per diventare la più grande base statunitense della Guardia Costiera. In entrambi i casi si cerca di rendere l’isola il più possibile una comunità autonoma, con villette per gli ufficiali e le loro famiglie, una scuola, un cinema, tre cappelle, e così via. Finalmente nel 1996 anche la Guardia Costiera lascia l’isola, e la fine del “periodo militare” apre un lungo dibattito sul suo uso futuro tra il Governo federale, che vorrebbe venderla a privati a prezzo di mercato per ridurre il deficit pubblico, e il comune di New York, che mantiene ed esercita il diritto di veto sull’operazione. Dopo anni di discussioni e concorsi di progetti, nel 2001 uno degli ultimi atti della presidenza Clinton rende la parte più antica dell’isola monumento nazionale, aprendo la strada l’anno successivo alla decisione dell’amministrazione Bush di vendere Governors Island al prezzo simbolico di un dollaro alla città e allo stato di New York, in modo da poterla destinare ad uso pubblico. Il lieto fine deve attendere ancora qualche anno, perché un nuovo concorso di progetti indetto dal sindaco Bloomberg dà finalmente il via ai primi lavori di restauro e di rimodellazione dell’isola, che comprendono l’abbattimento di tutte le strutture non storiche e la riprogettazione e trasformazione in parco di due terzi del suo territorio. Così Governors Island, aperta al pubblico a partire dal 2003 (inizialmente solo nei week-end estivi) è man mano diventata una meta sempre più interessante per cittadini e turisti, e dal 2014 ha finalmente aperto la prima parte della nuova grande area verde.
Un nuovo grande parco
Ma perché visitarla?
Innanzi tutto, è un (nuovo) grande parco: perfetto per le famiglie per via dell’assenza di veicoli a motore, ma in grado di accontentare tutte le esigenze. Si può infatti arrivare armi e bagagli pronti per un picnic, nell’apposita area o su uno dei tanti prati alberati, o semplicemente godersi in relax le amache giganti immerse nel verde, fare passeggiate sul bel lungomare, portarsi o noleggiare una bici, e soprattutto godersi un panorama unico su Manhattan, Brooklyn e la Statua della Libertà.
Specialmente il fine settimana è inoltre possibile visitare le belle villette di legno, costruite per gli ufficiali e le loro famiglie e ora assegnate per lo più ad associazioni culturali ed artistiche, che le usano come spazi espositivi. Al di là dell’interesse delle singole esposizioni o progetti (come la “casa di carta” dedicata ai bambini, che possono realizzare complesse sculture tutte di cartoncino o disegnare liberamente sulla carta da parati!) è bello soprattutto poter visitare le case, solo in alcuni casi ristrutturate ma decisamente affascinanti, soprattutto perché sono le villette “da film” che ci si aspetterebbe di trovare nella provincia americana e non su un’isola distante meno di un chilometro da Manhattan.
Eventi per tutti i gusti
Ma soprattutto, vale la pena dare un’occhiata al sito ufficiale per controllare quali eventi sono in programma. Soprattutto d’estate e nei week-end, infatti, le iniziative abbondano e spesso sono molto interessanti, spaziando da festival a concerti, da mostre a presentazioni di libri, da spettacoli teatrali all’aperto a picnic organizzati.
Tra quelli che ho seguito io ci sono stati la giornata di inaugurazione di The Hills (vedi il prossimo paragrafo) e un evento chiamato Sunrise to Sunset Celebration, che eccezionalmente spostava gli orari di prima partenza e ultimo ritorno dei traghetti per permettere di vedere l’alba e il tramonto sull’isola, che come detto è un punto di osservazione privilegiato per lo skyline di Manhattan, Brooklyn e la Statua della Libertà. La partenza all’alba è stata molto interessante (a parte la faticosa sveglia notturna naturalmente!) perché, nella città che non dorme mai, anche prima delle 5 di mattina c’è tutto un fervore di attività, con i furgoncini che parcheggiano e si preparano a servire colazioni al volo ai passanti, ma anche persone che fanno jogging o che portano in giro il cane. Il traghetto poi era piuttosto frequentato, soprattutto da fotografi professionisti e non che cercavano di cogliere questa rara opportunità.
L’altro evento che non ho voluto perdere è stato il Volkswagen Traffic Jam, con decine e decine di Volkswagen d’epoca in concorso, cui ho voluto dedicare un post e soprattutto una galleria a parte. Ma nel programma di iniziative c’è davvero spazio per tutti, perché può capitarvi di imbattervi in rievocazioni in costume della guerra civile americana o in esclusivi balli di beneficienza.
Nuove colline crescono: The Hills
La seconda parte del grande progetto di riqualificazione dell’isola, dopo l’apertura della prima porzione di parco nel 2014, è ancora più ambiziosa perché ha comportato un vero e proprio intervento di rimodellazione della zona sud: usando anche in parte i resti degli hangar e caserme che sono stati demoliti, sono state create delle colline artificiali che hanno creato un nuovo paesaggio prima inesistente. Il video spiega bene il tipo di intervento fatto, grazie alla forza delle riprese aeree:
La nuova area, chiamata The Hills, è stata inaugurata proprio questa estate, e regala un punto di osservazione privilegiata sulla Statua della Libertà. Essendo infatti quest’ultima orientata verso la Francia, quindi verso est, da Manhattan si vede girata di spalle. Qui invece, oltre ad essere più vicina, è decisamente più “a favore”. Ma anche il panorama verso Lower Manhattan e Jersey City non è da meno, anche perché con l’apertura di questa aerea si è creata una passeggiata sul lungomare di quasi 4 chilometri, con diversi scorci interessanti.
The Hills inoltre, proseguendo una recente tradizione di apertura dell’isola all’arte, ospita un’istallazione dell’artista britannica Rachel Whiteread, intitolata Cabin. Mancano ancora all’appello i quattro grandi scivoli di una delle colline, che diventeranno senz’altro un’attrazione di primo piano, a giudicare dal video qui sopra!
Fa impressione accostare il video o le immagini attuali con un’immagine dall’alto di com’era l’isola quando era ancora una base militare (l’immagine qui sotto risale al 1918), con la sua sfilza di caserme proprio nella zona dove ora, con un grande intervento di design del paesaggio, sorge il grande parco con The Hills e perfino un orto urbano.
INFO: sono due i traghetti che arrivano su Governors Island, per adesso solo nei mesi compresi tra maggio a settembre. Il primo parte da Manhattan, da 10 South Street, accanto all terminal per Long Island: è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì a partire dalle 10 con l’ultimo ritorno alle 18, mentre il week-end dalle 10 alle 19. L’altro traghetto parte dal Pier 6 di Brooklyn ed è attivo solo il week end dalle 11 alle 19. Il costo andata e ritorno in entrambi i casi è di 2 dollari, ma il fine settimana prima delle 11.30 è gratuito. Gli orari completi li trovate qui, mentre la pagina eventi raccoglie tutte le iniziative in programma sull’isola.
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