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In viaggio

Asia giorno 4, Bangkok: di case in teak, templi kitsch e cinema lussuosi

27/01/2017 Ancora nessun commento
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Una volta deciso di rimanere un giorno in più a Bangkok, iniziamo la giornata visitando la casa museo di Jim Thompson. Si tratta di un complesso di case tradizionali in teak proveniente da Ayutthaya, l’antica capitale thailandese, che dalla morte dell’uomo di affari americano ospitano la sua collezione d’arte proveniente da tutto il sud-est asiatico. Il museo è particolarmente frequentato dai turisti e in alta stagione si rischia di attendere parecchio per il proprio turno di visita guidata obbligatoria. La collezione in sé ha pochi spunti davvero interessanti mentre attirano più l’attenzione la casa e l’arredamento, ma è la figura dello stesso Jim Thompson a risaltare più di tutto: agente della nascente CIA durante la guerra (e forse anche dopo), figura di riferimento per gli expats della regione, Jim Thompson ha ridato vita all’industria della seta thailandese prima di scomparire in circostanze misteriose in Birmania. La casa-museo ospita anche mostre temporanee di arte contemporanea, nel nostro caso quella di una coppia di artisti gemelli vietnamiti che riflettono sull’eredità della guerra contro gli Stati Uniti nel loro paese.

Con l’obiettivo di fare un giro nelle strade più battute dai turisti della città e forse di tutto il sud-est asiatico, quelle attorno a Thanon Khao San, ci avventuriamo sul traghetto che percorre il lunghissimo canale Khlong Saen Saep.

Il traghetto sul Khlong Saen Saep
Il traghetto sul Khlong Saen Saep
Traghetti sul Khlong Saen Saep
Traghetti sul Khlong Saen Saep

Il traghetto sarebbe anche frequente e veloce (pure troppo veloce alle fermate, dove bisogna essere rapidissimi a scendere o salire!) ma il problema è che percorre quello che sembra più essere un canale di scolo (con un odore, come dire, pungente!) che non un canale navigabile usato da tanti pendolari.

Ci inoltriamo comunque nel quartiere di Ratchathewi per dare un’occhiata a queste strade tanto turistiche, una sequela di bar, locali, negozi alternativi, tatuatori e sale di massaggi: i presenti sono tutti stranieri tranne chi ci lavora, sembra una Disneyland per viaggiatori, un enclave protetta e luogo simbolo, apparentemente più nel male che nel bene, del Banana Pancake Trail.

Dopo aver soddisfatto comunque la nostra curiosità, entriamo quasi per caso passeggiando nel Suthattepwararam, il tempio che si rivela essere il più interessante di tutta Bangkok: con pochissimi visitatori e tanti spazi a disposizione c’è un atmosfera raccolta, e una volta entrati nella sala principale si è colpiti non tanto dalla grande statua dorata del Buddha quanto dalle enormi pareti affrescate, per una volta facilmente visibili perché è possibile girare attorno alla statua e visitare così il tempio nella sua interezza.

L'esterno del Suthattepwararam
L’esterno del Suthattepwararam
Gli affreschi dell'interno del Suthattepwararam
Gli affreschi dell’interno del Suthattepwararam

Lì vicino c’è anche la via dove i negozi sono specializzati in oggetti legati al buddismo, rivolti non solo ai praticanti ma anche agli stessi templi: si può trovare un po’ di tutto, compreso un enorme deposito di statue di Buddha che, una accanto all’altra, sembrano un po’ dei placidi guerrieri di Xian.

Ma il meglio deve ancora arrivare: la salita al Phu Khao Thong, ovvero la montagna d’oro. Si tratta di un tempio costruito su una collina artificiale formata in realtà da un altro tempio precedente collassato su se stesso, e a parte il bel panorama che si può godere dalla cima, in particolare al tramonto, è la salita ad essere divertentissima per la presenza di numerose statuette e composizioni dal sapore più kitsch che devozionale, rese ancora più stranianti da un sistema di nebulizzazione che fa sembrare l’avanzata un percorso in una giungla sperduta più che una salita al tempio.

la salita al Phu Khao Thong
la salita al Phu Khao Thong
panorama del Phu Khao Thong
panorama del Phu Khao Thong

Infine dopo un altro giro sul traghetto puzzolente torniamo a cenare nella zona di Siam, e a questo punto ne approfitto per uno dei miei rituali di viaggio, quello di provare almeno una volta i cinema dei paesi che visito. Scelgo il lussuosissimo Paragon Cineplex, ospitato del centro commerciali di cui vi ho già parlato, il Siam Paragon, Devo dire che la prova è molto poitiva, perché per un costo certo alto per gli standard locali ma basso per i nostri (200 baht, ovvero 5,3 €) l’esperienza è di altissimo livello, per servizi, ambiente, qualità audio video e soprattutto grandezza e comodità delle poltrone. Niente da invidiare ai bei (e costosi) cinema di New York, e pure meglio della maggior parte dei multiplex di Roma… L’aspetto più curioso è comunque che, tra un trailer e una pubblicità, ad un certo punto un cartello invita tutti ad alzarsi in piedi (e tutti lo fanno, turisti compresi) per l’esecuzione dell’inno al re.

la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
la casa museo di Jim Thompson
giorno4-143012
il Suthattepwararam
il Suthattepwararam
cortile interno del Suthattepwararam
cortile interno del Suthattepwararam
l'interno del Suthattepwararam
l’interno del Suthattepwararam
l'interno del Suthattepwararam
l’interno del Suthattepwararam
l'esercito delle statue di Buddha
l’esercito delle statue di Buddha
giorno4-164824
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la salita al Phu Khao Thong
la salita al Phu Khao Thong
la salita al Phu Khao Thon
la salita al Phu Khao Thon
la salita al Phu Khao Thon
la salita al Phu Khao Thon

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